Ultima modifica: 23 Maggio 2019

II RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEI RISULTATI EMERSI DALLA CONSULTAZIONE SVOLTA PRESSO GLI STUDENTI IN MERITO AL TABAGISMO

Prot. 1457- 1.9.b    del 15 maggio 2019

Nel mese di aprile, agli studenti è stato proposto un questionario, da compilarsi online in orario scolastico, con totale garanzia dell’anonimato. Le classi sono stata chiamate di volta in volta, si sono recate nel laboratorio di informatica e – accedendo all’indagine con una password estratta a sorte e utilizzabile una volta sola – hanno compilato i campi indagati.

Le domande del questionario erano state formulate da un gruppo misto docenti – studenti e sono state finalizzate ad un’ulteriore comprensione del fenomeno tabagismo presso gli studenti del nostro Liceo, ad un anno di avvio delle strategie finalizzate all’attuazione di una Policy Antitabagismo.

Al termine dell’indagine, estratti i dati, si possono evidenziare alcune considerazioni.

In generale gli studenti hanno compilato con impegno e riflessione il questionario. Lo si può notare dal fatto che su alcuni quesiti  specifici è possibile entrare nel dettaglio e appurare la distribuzione delle risposte, che   sono state date perciò in genere con una discreta cura.

In secondo luogo, negli spazi che prevedevano una risposta aperta, la presenza di alcuni commenti provocatori o palesemente assurdi ci rimanda la certezza che gli studenti si sono sentiti protetti dall’anonimato. Rispetto alla precedente indagine, svoltasi nell’anno scolastico precedente, sono comunque diminuite le risposte provocatorie.

In terzo luogo, l’aver svolto l’indagine durante l’orario delle lezioni ha permesso una quasi completa partecipazione e cioè il 100% degli studenti presenti alle attività didattiche:

Numero di record in questa query: 1051

Record totali nell’indagine: 1051

Percentuale del totale: 100.00%

Non sempre però questo numero si è mantenuto nel corso dell’indagine in quanto era possibile non rispondere ad alcuni quesiti, sia indicando esplicitamente la voce “non risponde”, sia semplicemente saltando la domanda e passando oltre.

Il questionario dovrà essere in futuro perfezionato perché pur chiedendo il genere (maschio o femmina), non correla poi tale dato con lo stato di tabagista o non fumatore.

Il questionario proponeva sin dall’inizio il seguente quesito:

“attualmente sei fumatore?”

dal quale poi discendevano due serie di domande differenti, le domande per i fumatori e quelle per i non fumatori. Si era concordato nella precedente riunione congiunta di analisi del primo monitoraggio di definire meglio lo status di fumatore, indicando – come prevede l’OMS – che si definisce “fumatore” colui che fuma una sigaretta alla settimana.

Il risultato di questa domanda è stato il seguente:

 

 

 

Attualmente sei un fumatore? Si intende per fumatore abituale chi fuma almeno una sigaretta alla settimana.

Risposta             Percentuale

Sì (Y)                  23.17%

No (N)                  76.83%

Nessuna risposta         0.00%

Questa specifica ha – come prevedibile – comportato un incremento del numero dei fumatori censiti. Infatti, con molta probabilità, il non aver previsto nella precedente indagine tale specifica ha portato alcuni studenti a descriversi come non fumatori in ragione della percezione che “una sigaretta alla settimana sia poca cosa”. Se si compara il dato con quanto emerso nel monitoraggio precedente:

Attualmente sei un fumatore?

Risposta             Percentuale

Sì (Y)                  21.50%

No (N)                  78.50%

Nessuna risposta         0.00%

 

e se si tiene conto di questa specifica introdotta, l’incremento è tutto sommato modesto. Del resto, questi dati sono comunque perfettamente in linea con i risultati emersi nel campo di statistiche europee e nazionali, che hanno coinvolto anche la Regione Lombardia.

Il nostro questionario prosegue, per i fumatori, esplorando la data di inizio e la motivazione che ha originato l’avvio del consumo di tabacco.

Alla scuola media fumavi o avevi occasionalmente provato a fumare?

Risposta             Percentuale

Sì (Y)                  44.54%

No (N)                  55.04%

Nessuna risposta         0.42%

 

L’indagine evidenza un incremento degli studenti che approccia il tabagismo sin dalla scuola media, con un esordio più precoce. I dati nello scorso anno erano i seguenti:

Alla scuola media fumavi o avevi occasionalmente provato a fumare?

Risposta             Percentuale

Sì                      38.81%

No                      57.21%

Non rispondo             3.98%

Nessuna risposta         0.00%

L’indagine evidenzia anche quest’anno un numero piuttosto significativo di studenti che hanno iniziato a fumare sin dalla scuola media (106), che corrispondono al 44.54 % del gruppo dei fumatori. Lo scarto rispetto all’anno scorso non è giustificabile dal solo fattore di aver meglio definito cosa si intenda per fumatore abituale.

Il Gruppo di Lavoro propone di ampliare la gamma d’età che segna l’esordio e cioè il primo approccio alla sigaretta, alla luce del fatto che possono emergere situazioni in cui l’avvio al tabagismo sia addirittura precedente all’età di 11 anni.

A quanti anni hai iniziato a fumare?

Risposta Conteggio Percentuale

11      3.36%

12      4.20%

13      7.56%

14    28.57%

15    27.31%

16    18.07%

17     8.82%

18     2.10%

Nessuna risposta  0.00%

 

Il Gruppo di Lavoro ha confrontato questi risultati con i dati emersi nello scorso anno scolastico:

A quanti anni hai iniziato a fumare?

Risposta Conteggio Percentuale

11 anni      6.97%

12 anni      2.49%

13 anni      6.47%

14 anni     23.88%

15 anni     28.36%

16 anni     15.92%

17 anni      9.45%

18 anni      3.98%

Non ricordo  1.99%

Non rispondo 0.50%

Nessuna risposta  0.00%

Il Gruppo di Lavoro, pur osservando un incremento della fascia in cui l’avvio al fumo è osservabile per la fascia dei 14 anni, evidenzia che è bene astenersi dal trarre conclusioni o anche prefigurare tendenze perché l’arco temporale necessario per cogliere dei trend è necessariamente maggiore di soli due anni.  Sarebbe imprudente quindi leggere questi dati come una tendenza, anche perché le variazioni statistiche emerse sono modeste.

Parallelamente, si conferma alto anche il numero di chi ha iniziato a fumare dopo, che ci indica comunque la possibilità per la scuola secondaria di secondo grado di uno spazio educativo di intervento.

Il Gruppo di Lavoro rileva che tanto più è avanzata l’età del primo uso di tabacco, tanto minore è la probabilità di contrarre una dipendenza.  Riuscire quindi a spostare in avanti l’età dell’eventuale primo consumo è in ogni caso un obiettivo importante da perseguire, in un percorso di lotta al tabagismo.

Si rileva comunque un picco nell’età corrispondente al periodo del biennio di scuola superiore, dato che permette di orientare meglio l’azione preventiva. Questa fascia d’età corrisponde sia ad una fase psicologica che porta i ragazzi ad esplorare nuove esperienze e a cercare di “superare” i limiti propri o del contesto sociale, che presenta la voglia di trasgredire e che permette le prime autonomie (le uscite serali con gli amici, apertura a nuove compagnie che possono comprendere adolescenti più grandi ecc.).

Anche quest’anno la domanda: “quante sigarette al giorno fumi? “ ha originato qualche risposta spiritosa. Evitando di considerare i dati palesemente non attendibili o frutto di uno scherzo,  si conferma che la maggior parte dei tabagisti fuma pochissime sigarette al giorno (mediana inferiore alla media), perciò solo pochissimi sono fumatori accaniti (terzo quartile di poco superiore alla media), con un massimo di 20 sigarette al giorno. Sarebbe interessante approfondire, nel prossimo anno scolastico, la questione, per capire cosa induca gli studenti a fare gli spiritosi proprio nell’ambito di questo item.

L’indagine svolta in questo anno scolastico ha voluto esplorare se vi fosse un’influenza positiva, negativa o di qualunque tipo da parte di genitori fumatori o meno, su studenti tanto fumatori che non fumatori.

I tuoi genitori fumano?

Risposta      Percentuale

Sì (Y)          35.29%

No (N)          64.71%

Nessuna risposta  0.00%

 

L’indagine non ha fatto emergere correlazioni significative; anzi, la componente studentesca del Gruppo di Lavoro evidenzia che sono possibili tutte le combinazioni:

  • Genitori fumatori con figli fumatori
  • Genitori fumatori i cui figli invece non fumano
  • Genitori non fumatori i cui figli fumano
  • Genitori non fumatori con figli non fumatori.

In coerenza con questo dato la maggioranza degli studenti ritiene non siano necessarie o opportune iniziative di formazione e sensibilizzazione rivolte ai genitori.

Le motivazioni per cui gli studenti hanno iniziato a fumare sono fondamentalmente in entrambi gli anni scolastici, le seguenti tre:

MOTIVAZIONE CHE HA PORTATO ALL’INIZIO DEL FUMO 2017-18 2018-19
Per curiosità 35,00% 45,80%
Non se lo ricorda – altro 34,83% 21,85%
Perché attraversava un periodo stressante 20,40% 20,17%

 

Si rileva che le due prime motivazioni appaiono contigue, in quanto la mancanza di consapevolezza porta ad attuare comportamenti non consigliabili per curiosità o mera sperimentazione. Appare significativamente incrementato nel 2018-19 il dato di chi inizia a fumare per curiosità.

Il Gruppo di Lavoro evidenzia che non sono molte le azioni di intervento che la Scuola potrebbe mettere in campo per contrastare tale motivazione.

Tuttavia, si ritiene che tale incremento possa essere in parte spiegato con l’assenza di “avventure vere” vissute dagli studenti in un’età in cui tanti si prefigurano contesti con “adrenalina” in cui testare i propri limiti e il dilagare di una certa noia.  Tale spazio di riflessione potrà essere ripreso in sede di Collegio Docenti, nell’eventualità che possano proporsi spazi liberi e autonomi di sperimentazione in tal senso, da parte di insegnanti che vogliano coinvolgersi.

La componente studentesca del Gruppo di Lavoro rileva che il “periodo stressante” può riferirsi a situazioni poco visibili da parte dei docenti e dei compagni, spesso riconducibili ad ambiti personali o extrascolastici; si tratta di uno stress magari non grave, agli occhi dell’adulto, ma persistente e fastidioso per chi lo subisce e per il quale può trasformarsi in una debolezza psicologica.

Tra le risposte comprese nella voce “altro” è ricorrente il “perché mi piace”, risposta che è plausibile e coerente con il fatto che il tabagismo è una dipendenza.

Il quesito “vorresti smettere di fumare?” ci riporta un interessante punteggio:

Vorresti smettere di fumare?

Risposta             Percentuale

Sì                      36.55%

No                      63.45%

Nessuna risposta         0.00%

che è  allineato al 40% dei fumatori dello scorso anno scolastico.

Il successivo dato,  su quanti studenti fumatori hanno provato a smettere,  appare in crescita:

Se sì, hai già provato a smettere?

Risposta             Percentuale

Sì                      66.67%

No                      33.33%

Nessuna risposta         0.00%

 

( lo scorso anno scolastico era il 60 %, a fronte di un quasi 67% di questo anno)  ci porta a formulare due considerazioni:

  • sarebbe importante poter disporre di strutture sanitarie o educative di supporto a quegli studenti che volessero davvero impegnarsi nella disassuefazione /disintossicazione, ma al momento tale servizio è presente soprattutto per i maggiorenni;
  • sarebbe forse utile poter realizzare uno sportello “help” all’interno del Liceo, per affiancare chi intendesse smettere di fumare.

Infatti i dati emersi  dai quesiti combinati su quanti hanno provato a smettere ed a chi hanno confidato tale intenzione ci riportano un senso di solitudine da parte dei nostri studenti.

Sarebbe interessante approfondire, rileva il Gruppo di Lavoro,  e chiedersi perché gli educatori tra pari non siano scelti come interlocutori. La componente studentesca risponde che potrebbe dipendere dalle modalità organizzative che portano ad un rapporto elevato tra educatore e numero di studenti che assistono all’intervento: in tal modo l’educatore tra pari  – pur essendo a sua volta uno studente, sia pure di età superiore – è visto più come un informatore scientifico che un confidente.

Si potrebbe cogliere un certo imbarazzo da parte degli interessati se si considera il numero piuttosto elevato degli studenti (un centinaio tra i fumatori) che a quest’ultima specifica domanda sceglie volontariamente di non rispondere.

Nello stesso tempo, permane un numero significativo di 58 alunni che ha smesso di fumare che ci conferma l’efficacia di un Piano di Contrasto al Tabagismo.  Se infatti si potessero valorizzare queste esperienze agli occhi della comunità studentesca, attraverso per esempio il racconto di storie personali in situazione adeguatamente strutturata e protetta, si potrebbe aiutare qualcuno di coloro che ha provato a smettere senza riuscirci. Nello scorso anno scolastico si è realizzato un monologo teatrale con un ex tabagista, che ha coinvolto i ragazzi e conseguito un apprezzamento generale. Nella precedente riunione del Gruppo di Lavoro si è deciso che tale intervento dovrà essere riproposto, collocandolo nella fascia d’età delle classi prime e all’inizio dell’anno scolastico. Occorrerà fare in modo che appena gli studenti neoiscritti entrano nel Liceo siano edotti del divieto di fumo e – con un approccio non autoritario – siano coinvolti nel tema; in tal senso il monologo teatrale sarà sicuramente una delle strategie da attuare. Occorrerà inoltre valorizzare, in un’età in cui si avverte il bisogno psicologico di normalizzazione, che la “norma”- anche statistica – è non fumare. Ben 731 studenti, pari al 92,95% degli alunni del Liceo, non ha MAI fumato.

Il dato importante di coloro che non ha mai fumato e non fuma deve avere una buona visibilità. Non è vero, come dicono i fumatori, che “più o meno tutti fumano”. La maggioranza degli studenti non fuma e non intende iniziare.

Le iniziative attuate dal Liceo Scientifico Elio Vittorini in materia di informazione, educazione e prevenzione sono state di diverso tipo, ma in numero inferiore rispetto allo scorso anno scolastico: infatti lo scorso anno, dovendo avviare il progetto di contrasto al tabagismo e scardinare prassi sotterranea in uso da anni, si è scelto di investire molte risorse economiche ed organizzative per attuare un impatto forte sul problema della dipendenza da tabacco.

Raccogliendo le proposte degli studenti, si ritiene che debbano essere previste nel prossimo anno scolastico:

  • iniziative di carattere scientifico, volte a far comprendere i danni derivati dal fumo e al contrario il valore aggiunto per la salute psicofisica del non fumare; iniziative scientifiche volte a far conoscere i vantaggi dello smettere (ad esempio coinvolgendo la LILT e un medico sportivo, richiedendo la collaborazione dei Dipartimenti di Scienze e di Scienze motorie e sportive)
  • un’assemblea informativa sulle norme e sui regolamenti, possibilmente ad inizio anno scolastico
  • incontri, volutamente strutturati secondo una modalità poco formale, del Dirigente Scolastico con i gruppi di partecipazione studentesca del Liceo (rappresentanti del Consiglio di Istituto, il Comitato Studentesco, il Collettivo CHe). Queste riunioni, volte a coinvolgere in primo luogo gli studenti più attivi, sono ancora molto importanti, anzi, probabilmente cruciali .

Apprezzi che si sia coinvolta la componente studentesca nella fase di attuazione della politica di contrasto del fumo?

Risposta              Percentuale

Sì                      75.27%

No                      24.73%

 

  • l’apertura di uno sportello con cadenza mensile per studenti che vogliano ricevere supporto per smettere di fumare, eventualmente anche con la collaborazione dell’Associazione Allen Carr’s Easyway
  • la prosecuzione degli interventi degli Educatori tra pari, che sono stati formati in corso d’anno e quindi hanno iniziato a svolgere la loro attività in primavera
  • altri interventi svolti in autonomia da singoli docenti o da gruppi di partecipazione studentesca presenti nel Liceo.

Si è chiesto agli studenti di esprimersi in merito all’impatto avuto dalle differenti forme di comunicazione attuate nel corso dell’anno, in termini di modifica degli atteggiamenti e delle opinioni. Il Gruppo di Lavoro, nell’analizzare i dati emersi, evidenzia che possono essere contemporaneamente presenti differenti letture.

 

 

Si conferma di tutto rilievo il dato dei non fumatori che ritengono di aver ricevuto un consolidamento dei propri convincimenti attraverso l’intervento degli educatori fra pari.

In generale, se si sommano i due dati degli items “ha confermato le mie convinzioni sul fumo” e “ha reso più solidi i miei convincimenti”,  i non fumatori ricevono sostegno e conforto alle proprie decisioni di non fumare dall’intervento degli educatori fra pari (59 % studenti si esprimono in questo modo su 731 dichiaratisi attualmente non fumatori, con un leggero incremento di questo dato).

 

Alla domanda:

 

Hai mai cercato di far smettere di fumare qualche persona a cui sei legato affettivamente?

 

446 studenti hanno risposto sì, e la persona a cui sono legati affettivamente è costituita principalmente da uno o più amici di età corrispondente.

 

In relazione alle motivazioni per cui gli studenti hanno smesso di fumare, ritroviamo le medesime dello scorso anno scolastico.

Notiamo confermati ancora una volta gli esiti delle indagini nazionali e internazionali:

  • il valore protettivo dello sport
  • il valore preventivo di genitori attenti
  • il ruolo di una maggior consapevolezza personale
  • il peso di una autostima solida, che non richiede di essere sostenuta da una dipendenza esterna.

 

Abbiamo infine chiesto agli studenti se occorresse far qualcosa di più, programmare altre iniziative, mettere in atto altre azioni.

 

I nostri studenti ci hanno proposto:

  • cartelli di divieto più visibili
  • l’installazione di cartelli di divieto più efficaci e di impatto
  • la realizzazione di eventi in cui un ex tabagista racconta perché ha iniziato e perché e come ha smesso.
  • un incremento dell’informazione scientifica.
  • un maggior rigore nel sanzionare la trasgressione.

 

Il Gruppo di Lavoro  inoltre è concorde:

  • nel programmare un evento con un monologo teatrale di un ex tabagista, da destinarsi alle classi prime (che come si è visto sono più a rischio) e da attuarsi nel mese di settembre/ottobre
  • nel collocare a partire da settembre una cartellonistica più ricca: più grande quella ufficiale, più creativa e valorizzante i vantaggi di non essere fumatori; che diffonda il dato per cui la grande maggioranza degli studenti del Vittorini non fuma. Si potrebbe scrivere che il Liceo è una scuola libera dal fumo.
  • nel prevedere forme e modalità di informazione a tutte le componenti scolastiche circa il percorso finora compiuto e i risultati finora raggiunti, anche attraverso la pubblicazione sul sito web del presente documento di analisi dei dati emersi dal questionario rivolto agli studenti
  • l’attivazione di uno sportello “help” per chi volesse smettere di fumare.

 

 

Il Gruppo di Lavoro

 

Per ATS: dott. Brasca

Per i docenti: prof. Impedovo Paolo, prof.ssa Dibisceglia Marta

Per gli studenti: Aliprandi Edoardo, Colombo Matilde, Lucarelli Nicolò, Picca Silvia

Per i genitori: sig.ra Montagner e sig.ra Magnocavallo (assenti giustificate)

Per il Liceo: il docente referente prof. Moncada Raffaele e il dirigente scolastico Albalisa Azzariti

 

Concordato nella riunione del 14 maggio 2019.

Questionario sul piano di contrasto al tabagismo a.s. 2018-19

Questionario sul piano di contrasto al tabagismo a.s. 2017-18