Ultima modifica: 6 Giugno 2023

Circ n. 396 – Saluti finali

Gentili Professori, gentili DSGA, Assistenti Amministrativi, Assistenti Tecnici, Collaboratori Scolastici, 

stiamo concludendo l’ultima settimana del calendario scolastico di quest’anno  e, dalla mia prospettiva, non solo le attività didattiche volgono al termine ma anche la mia carriera professionale è prossima alla chiusura.

Infatti il 31 agosto 2023 andrò in pensione per raggiungimento pieno dei requisiti pensionistici.

Sono trascorsi per me quasi 43 anni di permanenza nella scuola statale italiana, durante la quale ho visto tantissimi cambiamenti, molte riforme, tante innovazioni crescere (ed altre tramontare), alcune delle quali ho contribuito a realizzare.

Ho diretto tutti gli ordini scolastici, tranne gli Asili Nido, e questa ricchezza di esperienza mi ha formato. 

In ciascuna delle realtà in cui ho lavorato, mi sono scontrata con difficoltà (a volte le medesime, come ad esempio la difficoltà di gestire la pulizia degli spazi con personale a volte insufficiente o in numero cospicuo con mansioni ridotte, la scarsità di spazi fisici o la loro inadeguatezza per la didattica, classi numerose e spesso complesse, genitori pressanti e sfiducianti mescolati con altri molto collaborativi) ed a volte peculiari della singola istituzione scolastica o addirittura del micro-plesso.

Mi sono trovata in istituti di dimensioni esagerate, a cui magari si univa la reggenza (per quattro anni, in due differenti periodi della mia vita, più di 2.500 alunni e dodici plessi scolastici, dieci Amministrazioni Comunali con cui stringere accordi), o la distanza geografica significativa tra un plesso e l’altro, e realtà piccolissime ma proprio perciò complesse (sedi con soli 6 maestri, scuole medie minuscole di una sola sezione, scuole dell’infanzia così piccole da essere quasi una famiglia, per di più talvolta litigiosa).

Ho capito perciò che non vi è mai un’unica soluzione organizzativa; in generale se ne privilegia una perché più consolidata, magari è anche la più funzionale, ma in ogni caso si finisce col credere che sia l’unica.

In questi sette anni presso il Liceo Vittorini ho avuto la fortuna di incontrare tantissimi lavoratori, in tutti i profili, disponibili a collaborare, che hanno dialogato con la dirigenza in termini costruttivi e sereni, assegnandoci fiducia, anche nel periodo più difficile e cioè quello della pandemia, e riconoscendo il peso e il valore del lavoro svolto.

Dal canto mio, ho visto molto spirito di squadra. Talvolta sofferto, come è ovvio – ci si trova sul medesimo posto di lavoro e non ci si sceglie come gruppo amicale – , ma sempre presente.

Avremo le sedi giuste in cui riavvolgere il filo della memoria: il Collegio Docenti del 14 giugno, i festeggiamenti successivi a cui siete tutti invitati.

Desidero chiudere l’anno scolastico con un plauso verso tutti coloro che hanno saputo spendersi con generosità, privilegiando il bene comune e il conseguimento di un buon servizio scolastico.

Alcuni esempi: ringrazio tra i Collaboratori Scolastici chi – rendendosi conto che una o più aule non erano state assegnate nella sostituzione del titolare assente – se n’è fatto carico senza troppe cerimonie e lamentazioni, perché gli alunni potessero trovare la scuola pulita il giorno successivo; ringrazio chi – tra il personale tecnico – ha saputo risolvere le piccole emergenze innescate da una progettualità così dinamica e a volte dirompente, ancora una volta senza farne oggetto di dibattito, ma piuttosto attuando in autonomia quella soluzione che serviva alla bisogna; ringrazio quell’assistente amministrativo /a che, in silenzio, si è macinato ore di calcoli per venire a capo di un pasticcio fatto da altri o infinite mail per trovare un supplente o accordarsi con un’agenzia viaggi o gestire una situazione di interfaccia; ringrazio pubblicamente tutti i docenti, per il loro apporto generoso, che ha saputo tenere desta l’attenzione verso gli studenti – del singolo docente, ciascuno con il suo stile, la sua prospettiva pedagogica, il suo orizzonte culturale, ma soprattutto dell’intero consiglio di classe, come organo che si autoregola e che regola -.

Ringrazio lo Staff di Presidenza, le Funzioni Strumentali, i Referenti, i Responsabili di laboratorio e tutte le figure di sistema presenti nell’organigramma: sono stati tutti eccezionali, prodigandosi molto al di là delle ore pattuite, con grande professionalità e capacità tecnica.

Infine ringrazio pubblicamente la nostra DSGA dott.ssa Moscatt, che l’anno prossimo purtroppo sarà assegnata ad un’altra sede. E’ doveroso darle atto di aver saputo gestire una complessità amministrativa straordinaria, assumendosi responsabilità in prima persona e mettendo in campo una preparazione accademica e professionale eccezionale. Le auguriamo buona fortuna, perché se lo merita.

Sappiate essere tutti lavoratori rispettosi dei diritti reciproci, anche nel futuro, e ancorati al dovere. Possiate trovare valorizzazione del vostro lavoro, spazi di riconoscimento, a partire dalla capacità di fare bene il proprio lavoro sentendosi operatori della buona scuola, che si basa sul lavoro e sulle responsabilità – anche organizzative – di tutti. Una scuola in cui non c’è spazio per monologhi solitari sul palcoscenico di un teatro o per sentirsi eroi /vittime a seconda dei casi, ma invece uno spazio immenso per chi si rimbocca le maniche, accetta di ricoprire ruoli organizzativi, si sente parte di un processo collegiale, democratico, basato sul protagonismo del “noi” impegnati “per” il bene di tutti.

Grazie a tutti coloro, tra di voi, che già ora vivono la scuola con questo spirito.

Possiate trovare anche nel mio successore una continuità nel dialogo che in questi anni non è mai mancato, da ambo le parti.

Vi saluto con cordialità.

 

  LA  DIRIGENTE SCOLASTICA

                    dott.ssa Albalisa Azzariti

 

    (Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi e  per gli effetti dell’art. 3, c. 2, D.Lgs. n. 39/1993)

/mp