Ultima modifica: 26 Maggio 2019

L’ABC del VITTORINI – Educazione tra pari

Educazione tra pari

Esiti questionari bullismo

Nelle classi prime si tratta il tema del bullismo; nelle classi seconde, si discute di dipendenze e sessualità.

 

Al Vittorini, come in molte altre scuole milanesi, a parlarne non sono esperti adulti, ma allievi degli ultimi anni che hanno seguito un corso ad hoc per diventare EP: educatori tra pari.

 

Il reclutamento avviene, ad anni alterni, nelle classi terze. I candidati – che vengono scelti sulla base della motivazione, sentito il parere dei compagni e quello degli insegnanti – sottoscrivono un contratto, che li impegna per tre anni scolastici.

 

Essi seguono le fasi di formazione, impegnando tempo scolastico ed extrascolastico, e svolgono gli interventi di educazione tra pari nelle classi del biennio fino a quando, in quinta, concludono il loro servizio entro dicembre, passando il testimone a un gruppo di nuovo reclutamento.

 

Il progetto si è consolidato nel corso del tempo. Al Vittorini, anno dopo anno, sono stati formati settanta educatori pari, che si sono fatti promotori di buoni costumi sui temi forti della vita adolescenziali: la consapevolezza critica nei confronti delle droghe e delle sostanze psicoattive in genere, la sessualità consapevole, il contrasto al bullismo e il confronto di genere in chiave di parità e rispetto.

 

Gli studenti apprezzano, e non sono loro gli unici entusiasti: molti insegnanti sono convinti che l’educazione tra pari sia una modalità efficace. Il percorso, infatti, valorizza le modalità di apprendimento corale e partecipativo e fa leva sull’ascendente che il gruppo esercita in tutta l’adolescenza.

 

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